Sfuma a soli due minuti dalla fine della gara, in pieno recupero, la possibilità per il Napoli di allungare in classifica generale e tentare addirittura l’allungo. In una giornata dove sia l’Atalanta che l’Inter sono stati costretti al pareggio gli azzurri hanno avuto questa ghiotta opportunità all’Olimpico di Roma contro la squadra diretta da Claudio Ranieri. Un sogno che stava per realizzarsi quando al 92’ su un cross dalla destra il pallone non veniva toccato dal mucchio di giocatori in area davanti a Meret andando dalla parte opposta dove si era catapultato Angelino ignorato da tutti. Il tocco in diagonale dello spagnolo s’infilava preciso nella porta difesa da Meret sul quale nulla ha potuto. Troppo libero e troppo solo il giocatore romanista per poter abbozzare una parata. Peccato perché gli astri si erano allineati tutti dalla parte degli azzurri in questo turno, sarebbe bastato un po' più di attenzione e l’impresa poteva andare in porto. Diciamo subito che il Napoli non ha brillato come nelle ultime uscite. Si sapeva che la Roma era un ostacolo molto ostico e il bravo tecnico Ranieri è stato capace di rigenerarla dando fiducia ai suoi giocatori. Si sapeva anche che la tattica che avrebbe adottato era quella di rintanarsi nella propria trequarti chiudendo tutti gli spazi, occorreva quindi un Napoli dinamico, aggressivo e lucido così come lo si è visto nelle ultime uscite. Invece la squadra stasera non ha brillato soprattutto nei suoi uomini chiave, vale a dire Anguissa, McTominay e soprattutto Neres. Il brasiliano avrebbe dovuto dar fondo alle sue doti peculiari di velocità e dribbling per aggirare la difesa giallorossa ed invece lo si è notato solo due volte, la prima al 22’ quando ha fatto esplodere il suo potenziale per un passaggio in area verso Lukaku che ha appoggiato per McTominay con un tiro debole facilmente bloccato da Svilar e nella ripresa quando è scattato sulla fascia seminando gli avversari ma giunto in area ha concluso con un tiro alto. Lo scozzese invece ha giocato una buona gara a centrocampo ma si è divorato il raddoppio al 31’ quando lanciato verso l’area giallorossa da Lukaku si è fatto togliere il pallone da un intervento alla disperata del difensore davanti a Svilar, ed ancora al 49’ dopo una buona azione si è trovato a tirare libero in area ma la conclusione è andata ben oltre la traversa e non è da lui. Il camerunense, invece, ha lasciato giocare un po' troppo i centrocampisti romanisti invece di aggredirli e togliere loro l’iniziativa per rilanciare l’azione. Nonostante tutto ciò il Napoli è stato capace di sbloccare la partita al 28’ quando un bel lancio di Juan Jesus, altra buona gara disputata da questo rigenerato giocatore, ha raggiunto Spinazzola lanciato sulla fascia sinistra. L’ex romanista è entrato in area e sull’uscita del portiere lo ha superato con un delizioso pallonetto. Da questo momento in poi gli azzurri si sono preoccupati più di chiudere gli spazi agli avversari che insistere nel gioco per cercare il raddoppio. Politano sulla destra, Spinazzola sulla sinistra hanno cercato di dare slancio ma si sono trovati troppo soli anche perché Lukaku si è incaponito più a lottare con il proprio marcatore che di aprire il gioco con i suoi tocchi precisi. A ciò poi bisogna aggiungere un altro dettaglio non di poco. Conte al 76’ ha cercato di rivitalizzare l’attacco chiamando fuori lo spento Neres…..già ma chi inserire? Scartato Ngonge, il cui destino, che ancora non è chiaro, non ha potuto fare altro che far entrare Mazzocchi non avendo un adeguato sostituto al brasiliano. Intendiamoci non è nostra intenzione creare altre polemiche più di quante non ce sono in quest’argomento ma è un fatto inconfutabile, sottolineato anche dallo stesso Conte in conferenza stampa, vale a dire che il georgiano finora non è stato adeguatamente sostituito. Quando nell’ultimo quarto d’ora Ranieri ha immesso in campo l’artiglieria pesante, vale a dire Paredes, Dybala e Dovbyk, la spinta della Roma si è intensificata e gli azzurri si sono chiusi dietro a difesa del risultato. Paredes su punizione prima ha sfiorato il palo di Meret e poi lo ha scheggiato, ma il portierone azzurro era sul pallone. Nonostante tutto il bunker aveva retto bene fino al fatale 92’. Che peccato!