Diffondere conoscenze scientifiche, competenze professionali e buone pratiche basate sull’evidenza inerenti alla promozione della salute nella persona anziana.
È stato l’obiettivo del Congresso Nazionale 2024 del Gruppo GIS Fisioterapia nell’anziano e nell’invecchiamento attivo (FAIA) dell’Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI), dal titolo ‘Health Promotion in Fisioterapia’, che si è svolto presso l’Università Sapienza di Roma.
“Il fisioterapista può ricoprire un ruolo molto importante nella promozione della salute- ha spiegato il dottor Antonio Culcasi, presidente del GIS FAIA- facilitando il trasferimento di conoscenze e abilità che consentiranno alle persone e a coloro che stanno al loro fianco di diventare protagonisti attivi delle proprie scelte di salute”.
In quale fascia d’età bisogna iniziare a diffondere la cultura della prevenzione?
“È una domanda interessante, che ci siamo posti anche durante il Congresso- ha risposto Culcasi- Quando inizia l’invecchiamento? Dalla nascita? Dopo i 30 anni? Una survey condotta nel 2020 tra i partecipanti a un simposio sulla biologia dell’invecchiamento avrebbe individuato questa soglia al raggiungimento della maturità sessuale, quindi intorno ai 20 anni. Capiamo bene, allora, come occuparsi della promozione della salute rappresenti un investimento molto importante, dal momento che riguarda gran parte della nostra vita”.
“Durante il Congresso ci siamo basati su due fondamenti molto importanti: il primo, quello dell’invecchiamento attivo, inteso come processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, di partecipazione e di sicurezza finalizzati al miglioramento della qualità della vita; il secondo, quello dell’healthy aging, inteso come lo sviluppo e il mantenimento delle abilità funzionali che consentono il benessere in età avanzata”.
“Vi è la necessità di un cambio di prospettiva poiché negli ultimi sessant’anni l’aspettativa di vita è aumentata di 20 anni, ma solo il 50% delle persone vive un processo di invecchiamento in salute. Questa allora è una presa d’atto di responsabilità- ha sottolineato Culcasi- in cui anche il fisioterapista può avere un ruolo importante attraverso attività di promozione della salute.
Lo suggerisce anche la letteratura scientifica, per esempio, che stili di vita corretti rappresentano un fattore molto importante nella prevenzione di malattie considerate ‘big killer'”.
Ma da dove deve partire il processo di promozione della salute?
“È un processo sociale, politico e riguarda tantissimi aspetti- ha risposto il presidente del GIS FAIA- ed è chiaro che ognuno è chiamato a fornire il proprio contributo. Lo dicono il Global Action Plan on Physical Activity 2018-2030 dell’Oms, come pure il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 e il Piano della Cronicità del 2016, i quali raccomandano a tutti gli operatori sanitari di essere, in ogni momento, promotori della salute, specialmente riguardo all’attività fisica”.
Per i professionisti del GIS FAIA, dunque, “i fisioterapisti possono dare un grande contributo per portare a termine questi obiettivi, perché hanno grandissime occasioni: prima di tutto perché operano in tutti i setting di vita e in tutte le fasi della vita di un individuo; in secondo luogo, perché dispongono di un preziosissimo elemento, il tempo trascorso con i pazienti.
E proprio il tempo è un ingrediente essenziale per tutti gli interventi di promozione della salute, sia per l’identificazione dei fattori di rischio che poi per la pianificazione, la realizzazione e anche la corretta attuazione da parte della persona di quanto impostato”.
Trasversalità evidenziata anche nei temi trattati durante il congresso, che ha visto interagire sul tema ambiti specialistici diversi, diverse professionalità e che ha affrontato anche temi come l’importanza dei fattori di contesto e l’accessibilità ambientale all’interno della promozione della salute.
“Nel congresso abbiamo visto in più relazioni quanto possa essere importante il contributo dei fisioterapisti alla pianificazione e attuazione dei programmi di prevenzione primaria (per ridurre lo sviluppo di patologie), di prevenzione secondaria (per l’intercettazione precoce di patologie) e di promozione della salute e di stili di vita sani, sia in assenza che in presenza di patologie, che riguardino in particolare il miglioramento e mantenimento di attività fisica, essendo la Fisioterapia la scienza delle disfunzioni del movimento e la cura di altre disfunzioni attraverso il movimento”.
Quanto può incidere lo stress sulla qualità di vita e sullo sviluppo di patologie?
“I fattori di stress hanno un grandissimo impatto sulla qualità della vita- ha detto Culcasi- se parliamo di distress è uno dei fattori su cui la promozione della salute deve lavorare, ma è chiaro che per fare questo come per affrontare tutti gli altri elementi inerenti la promozione della salute i fisioterapisti non possono esimersi dall’avere competenze specifiche, con forti elementi comunicativi e di educazione. Per questo bisogna assolutamente investire sulla formazione dei professionisti per far sì che acquisiscano sempre maggiori competenze nella promozione della salute. Non è un caso che abbiamo scelto come sede del nostro Congresso la Sapienza- ha concluso il presidente del GIS FAIA- proprio perché è nelle Università che si delinea il presente e il futuro della professione”.
Durante il Convegno si è tenuta l’assemblea elettiva del nuovo Comitato Esecutivo Nazionali del GIS FAIA che ha visto l’elezione di Giovanni De Bellis (Presidente) e i consiglieri Antonio Culcasi, Anna Maria Foggetti, Leticia Maria De Miranda Rescigno, Francesco Bucchi, Francesca Tusoni, Sonia Martinotta, Mattia Prandini e Stefano Primavera.