Negli ultimi tempi le strade della città di Napoli sono state soggette a frequenti e discutibili restyling che hanno determinato la rimozione del famoso 'basolato vesuviano' e il subentro della cosiddetta 'pietra etnea' anche nelle aree protette. Questi interventi sulla pavimentazione lapidea hanno pertanto modificato e in gran parte stravolto intere zone della città con buona pace dei vincoli e delle Leggi sulla tutela del paesaggio e dei beni culturali. La caratteristica di piazze, strade e numerosi luoghi del centro storico di Napoli “patrimonio dell’ Unesco” risultano perciò pesantemente alterate dalla sostituzione di questo importante elemento identitario con la 'pietra siciliana' che sicuramente ha poco a che spartire con le caratteristiche architettoniche e culturali del nostro territorio. Per questo motivo è scattata la mobilitazione di numerose associazioni e comitati civici che, richiamando i principi del Codice Urbani, si oppongono a questo scempio e invocano adesso il ripristino dello 'stato dei luoghi' con i materiali originali attraverso una serie di esposti rivolti agli enti locali. Intanto interi quartieri, come il Borgo Orefici, hanno perduto la loro tradizionale pavimentazione storica in maniera grave e perentoria

