Nella giornata di oggi, a Mugnano di Napoli, il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Napoli 1 Centro ha effettuato un intervento di vigilanza che ha portato al sequestro di prodotti ittici nell’ambito delle attività di controllo sulla sicurezza alimentare. «Questo sequestro è la dimostrazione concreta dell’avvertimento che avevamo lanciato nei giorni scorsi: i controlli serrati sono essenziali e non possono mai rallentare, tanto più nel periodo natalizio, quando aumenta il consumo fuori casa e cresce l’afflusso di cittadini e turisti», dice Maria Triassi, professoressa di Igiene e Medicina Preventiva e Referente del Centro di riferimento regionale per la sicurezza della ristorazione pubblica e collettiva e delle produzioni agroalimentari tradizionali (CRIPAT). Triassi sottolinea che lo street food resta «un patrimonio della cultura partenopea», ma proprio per tutelarlo «servono regole chiare e verifiche costanti, perché non ci possono essere zone grigie quando si parla di igiene, conservazione e tracciabilità degli alimenti». In queste settimane, infatti, centro storico, Decumani e lungomare registrano una presenza elevata di persone e un incremento di chioschi, bancarelle e punti di somministrazione temporanei. L’attività di vigilanza è coordinata dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Napoli 1 Centro attraverso le sue articolazioni: Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN, Direttore Alfredo Savarese), Servizi Veterinari – Igiene degli alimenti di origine animale (SVET B, Direttore Luciano Nettuno) e il Centro di Riferimento Regionale per la Sicurezza Alimentare nella ristorazione pubblica e collettiva e nelle produzioni agroalimentari tradizionali (CRIPAT, Direttore Giovanni Battista Varcasia). «Non ci sono ragioni di allarme generalizzato: alcune aree sono tra le più monitorate. Ma il punto è proprio questo: la guardia non va mai abbassata», aggiunge Triassi. «Basta una gestione scorretta della catena del freddo, una preparazione improvvisata, un’attività irregolare o prodotti senza tracciabilità per trasformare un momento di convivialità in un problema sanitario».
