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POLITICA

USB: Lettera Aperta al Commissario della Asl Napoli 1 Centro

18 Gennaio 2012 11:13 — Inviata per conoscenza agli organi istituzionali della Campania.

Napoli, 18/01/2012 - Una "lettera aperta" è stata inviata questa mattina dalla USB, Unione Sindacale di Base, al Commissario straordinario dell'ASL NA 1 Centro e per conoscenza al Commissario straordinario Sanità della Regione Campania, al Presidente della Giunta Regionale della Campania, al Prefetto di Napoli, al Sindaco di Napoli, agli operatori della Sanità ASL NA 1 Centro ed agli organi d'informazione cittadini. Questo il testo: "I tagli dei posti letto, la chiusura di presidi sanitari e di pronto soccorso, la riconversione di interi ospedali, il blocco del turn-over per il personale sanitario ed infermieristico, provocati da una gestione scellerata della sanità in Campania e da tagli ai finanziamenti da parte del governo centrale, stanno già da tempo provocando il collasso delle rimanenti strutture, come la chiusura di reparti e dipartimenti per mancata sostituzione dei responsabili che vanno in pensione e più in generale, per mancanza di personale medico ed infermieristico. Altri servizi e dipartimenti specialistici, sono destinati a chiudere per mancanza di richiesta da parte dei cittadini, costretti a pagare un ticket proibitivo. Un fenomeno che nel tempo produrrà un alto numero di ammalati gravi per mancata prevenzione, con un costo ancora maggiore per la comunità. Una situazione che in certi ambiti come il Cardarelli, si manifesta da tempo, ogni giorno con centinaia di ammalati sulle barelle. Nell'ambito di tale scenario, i responsabili dell'ASL NA 1 Centro, stanno cercando da tempo ed attraverso vari interventi autoritari, di risparmiare sulla spesa per il personale. E' di questi giorni la decisione del commissario straordinario, di "normalizzare" l'applicazione di alcuni istituti contrattuali, precedentemente applicati in modo "elastico" per interessi e volontà dei dirigenti dell'azienda a tutti i livelli e di certe OO.SS. che di tali istituti ne avevano fatto merce di scambio per consensi, voti e tessere sindacali e di partito. Improvvisamente, è stato scoperto che la pronta disponibilità si effettua solo di notte e di domenica, che non si possono superare un numero minimo di 3, non possono essere programmate ne utilizzate per compensare la mancanza di personale, come pure lo straordinario, da questo momento viene ridotto del 75% e si applica come prevede il contratto; si può effettuare solo previa autorizzazione del dirigente, solo se strettamente necessario e per emergenze assistenziali ed impreviste, non si può programmare e non può essere usato per sopperire alla carenza di personale. Verrebbe da dire, finalmente si smette con le illegalità, gli abusi ed i clientelismi, si rispetterà finalmente il contratto ed aspetteremo con ansia anche che la corte dei conti faccia pagare ai dirigenti che per tanti anni hanno fatto dissanguare l'azienda per tale "errore". Ma noi abbiamo anche il dovere di difendere i diritti dei lavoratori, (carichi di lavoro, sicurezza, dignità professionale e salario) diritti messi in forte pericolo da questa decisione, ma soprattutto, di difendere il diritto ad un assistenza dignitosa e rispettosa dei livelli minimi assistenziali, per i cittadini, che con questa decisione sono seriamente messi in pericolo. dal momento che, come hanno dimostrato caposala e primari, sarà impossibile organizzare i turni del personale e garantire i livelli minimi assistenziali. Questa non è una difesa dello straordinario, ma dei diritti dei lavoratori della sanità e dei cittadini, che siamo anche noi. Pensare di ridurre da un giorno all'altro, in modo così drastico, degli istituti contrattuali, che solo grazie a quella applicazione elastica riusciva a compensare le drammatiche carenze di personale e strutturali esistenti nella sanità, senza preoccuparsi come risolvere le conseguenze che produrrà tale decisione è la stessa cosa che già si fece con le centrali termiche, quando si recise il contratto della ditta che garantiva il servizio e non si pensò a sostituirla, provocando il blocco delle attività. Per tale motivo, la USB chiede al commissario straordinario dell'ASL NA 1 Centro, di sospendere tale disposizione e istituire un tavolo di confronto con le OO.SS. aziendali, perché qui si fa cosi, non siamo in caserma, scusi il richiamo, per concordare se possibile, una soluzione che non provochi le conseguenze paventate dalla scrivente. Un mancato riscontro alla presente, (come avviene da quando lei si è insediato) ci vedrà costretti a promuovere iniziative sindacali e legali, per difendere tali diritti".
18 Gennaio 2012 11:13 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio 2012 11:13
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