È vigilia di campionato, di Napoli-Cagliari che chiuderà la domenica della 35ma giornata di Serie A. Carlo Ancelotti, tecnico degli azzurri, si è presentato in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
"Per il futuro abbiamo già idee chiare, però ora pensiamo al Cagliari e a conquistare il secondo posto. Abbiamo l’obiettivo del secondo posto, abbiamo voglia di chiudere bene la stagione e puntare agli 80 punti. La squadra sta bene, ha una condizione brillante e ci sono i presupposti per fare bene domani e fino al termine del campionato".
In settimana c'è stato anche l'incontro con Insigne.
"Lorenzo ha ribadito la voglia di rimanere e di allungare il contratto. Da parte nostra non c’era alcuna intenzione di cederlo. Insigne è una pedina importante per il nostro futuro e quindi è andata come tutti volevamo che andasse".
Lei ha fatto anche da mediatore nell’incontro. Le piace il ruolo di allenatore manager?
"No, non mi interessa questa figura, ho altro cui pensare. È un ruolo che svolgono meglio altri, io mi occupo dell’aspetto tecnico e ho al mio fianco figure di alta professionalità che si occupano benissimo di mercato e di questioni societarie".
Come sta Albiol?
"Albiol ha recuperato e domani giocherà dall’inizio. È un ritorno importante di un calciatore forte. Ci è mancata la sua esperienza e la sua qualità, questo è un fatto sotto gli occhi di tutti".
Queste quattro partite saranno anche un esame per valutare il futuro?
"Le valutazioni sono già state fatte. Noi dobbiamo chiudere bene la stagione a prescindere da tutto perché il secondo posto è un traguardo che conta".
Ha pensato di cambiare modulo per la prossima stagione?
"No. Adotteremo lo stesso sistema tattico di quest’anno. Inizieremo con il 4-4-2 e poi svilupperemo il nostro gioco d’attacco partendo con la manovra da dietro e adattandoci alle situazioni oltre che alle caratteristiche dei nostri calciatori".
Come si pone dinanzi al malumore della tifoseria, che è estesa anche a molte squadre in Serie A?
“Io credo che un po’ ovunque ci sia un legame forte verso la maglia e meno per le proprietà, soprattutto straniere. Il caso della Roma, ad esempio, è abbastanza chiaro perché i tifosi non si riconoscono nel proprietario americano. Però se vediamo all’estero le tifoserie si legano alla maglia a prescindere da chi sia la proprietà. E credo che così dovrebbe sempre essere: avere passione per la maglia della propria squadra al di là di tutto. San Paolo vuoto? Lo era anche prima, è un problema più complesso”.
Avete già fissato obiettivi o nomi per la prossima stagione?
"Ci interessano vari giocatori, ma non mi piace fare nomi di calciatori che oggi giocano altrove. Noi vogliamo migliorare la qualità, l’esperienza e la solidità della rosa. Cerchiamo profili che possano darci queste garanzie e assicurarci queste prospettive. Cessioni? Nessuno è venuto da me a chiedermi la cessione".
Lozano e Trippier?
"Sono calciatori che stiamo valutando. Moglie di Trippier a Napoli? Beh, Napoli è una città bella da visitare".
Sull'episodio di Callejon a Frosinone.
"Credo che Callejon sia un esempio di professionalità e attaccamento. Si è trattato di un malinteso con i tifosi e come tale è subito rientrato. Sta bene ed è tranquillo".
Capitolo Zielinski.
"Ha fatto un'ottima stagione, facendo bene in tutte le posizioni, dimostrando qualità, può migliorare nella continuità e nell'acquisizione di maggiore personalità soprattutto quando gioca più basso dove occorre intelligenza tattica, visione e non solo qualità tecniche".
Infine un pensiero per Iker Casillas.
"È stato il portiere che ha alzato tutte le coppe che ho vinto a Madrid. Gli auguro innanzitutto di star bene e anche se non dovesse più giocare al calcio, avrà certamente una bellissima vita perché è un uomo di valori e qualità morali".
Giovanni Spinazzola