16 Dicembre 2025 - Aggiornato alle 00:50
CULTURA&SPETTACOLO

“Addio, Napoli!” (San Gaetano da Thiene morendo sussurrò questi versi)

06 Agosto 2025 23:59 —

Non piango,
ma il cuore resta
come un altare spento
nella sera.

Napoli,
madre d’ombre e canto,
t’ho amata
più della mia carne,
più della vita quieta
che Dio mi offriva.

Eri fame e misericordia,
mani sporche e benedette,
labbra che pregano
col sangue dei vicoli.
Eri la piaga
che s’apre al cielo
come bocca d’innocente.

Io camminavo tra i tuoi figli
come un fratello di croce,
stringendo pane e preghiera,
sulle scale rotte
della Provvidenza.

Ora vado,
non per mio volere
ma per promessa fatta
a Chi non mente.

Ma resto
nella tua voce che grida,
nell’ostia spezzata
in ogni casa
che non chiude il cuore.


Voglio ricordarti così:
con il Vesuvio addormentato
come un leone santo,
e il mare,
quel tuo mare che sa parlare
più di mille prediche.
 
Non dimenticarmi,
o popolo mio.
Tu che hai creduto
quando tutto era buio.
Tu che hai cantato
sulle bare e nelle feste.

Ti porto sull’anima
come si porta la madre
quando si muore.

Cristo ti sia difesa.
E l’angelo delle lacrime
cammini ancora con te
fino all’alba.

(Davide Romano, 7 agosto 2025)

06 Agosto 2025 23:59 - Ultimo aggiornamento: 06 Agosto 2025 23:59
Commenti (0)


Per commentare questa notizia accedi all'applicazione o registrati se non hai ancora un account