Una rimonta al cardiopalma, per cuori forti ed arterie d’acciaio che porta tre nomi: Leonardo Spinazzola, Kevin De Bruyne e Rasmus Højlund, in rigoroso ordine di ruolo. I primi due sono subentrati nel secondo tempo, quando la squadra era in svantaggio. Il terzino, al momento, è uno dei migliori nel suo ruolo non solo in Italia, ma in Europa. Un abisso con Olivera che ha sulla coscienza il gol del Grifone: Spina ha invece messo il piede nei due gol azzurri, ha ribaltato Norton-Cuffy ed ha creato il pandemonio sulla corsia mancina. De Bruyne ha invece risposto nuovamente a chi lo considerava un problema del Napoli (datevi alle bocce, all’ippica, andate a vedere i cantieri della metro, è più onorevole). L’intesa con Hølund è vincente, con il danese si è già formata la coppia più bella del mondo. Rivedetevi l’azione che ha portato al gol il centravanti (poi annullato per fuorigioco di Kevin): un cioccolatino del belga per il bomber. “Sfamalo” aveva scritto in settimana Håland in un commento sui social ad un post di KDB: ebbene, il belga l’ha preso alla lettera. Determinante De Bruyne, lo è anche Hølund: i 50 milioni investiti per lui stanno ampiamente dando i suoi frutti. Immarcabile palla al piede, oggi ha regalato anche la versione da opportunista d’area. Tre calciatori che hanno determinato il risultato al pari di Anguissa: un diesel che nel primo tempo sembrava ingolfato e nella ripresa la versione con il turbo. Con i giri motori al massimo non ce n’è stato per nessuno: troppo maestoso e determinante per il povero Genoa. Se i quattro calciatori summenzionati sono stati determinanti nella vittoria, impossibile non citare chi è finito dietro alla lavagna. Detto di Olivera, David Neres ha sprecato la chance che Conte gli ha dato: a sinistra non sembra essere la sua porzione di campo preferita, a destra è andato un po’ meglio ma di certo ci si aspetta molto di più da lui. Ora c’è la sosta che servirà anche per recuperare Lobotka e Politano: lo slovacco ha sentito una fitta al pube scivolando, per Matteo si tratta di affaticamento muscolare come spiegato da Conte. Di certo c’è il 4-2-3-1 varato stasera è decisamente da rivedere, anche per alcuni interpreti non all’altezza della situazione.
