Un colpo di testa di Anguissa su una punizione calciata con un tocco delizioso e perfetto da Neres consente al Napoli di conquistare un prezioso successo sul campo del Lecce al termine di una gara rognosa. In questo frangente della stagione occorre dire che gli avversari più difficili per gli azzurri si annidano più tra le proprie mura che con gli altri club, ci riferiamo agli infortuni che stanno falcidiando la squadra affollando l’infermeria. L’ultimo grave stop è di Kevin De Bruyne, tornato in Belgio per sottoporsi ad un’operazione chirurgica, costretto a stare lontano dai campi per un lungo periodo. E’ chiaro che una simile mattanza costringe Antonio Conte non solo a fare salti mortali per mettere in campo la migliore formazione ma anche a essere prudente nella scelta degli uomini da schierare. Alla vigilia di questa trasferta nella sua terra natìa l’allenatore azzurro ha sorriso un po' ritrovando Hojlund e Rrahmani ma, tenendo conto delle gare da giocare a distanza di pochi giorni, e soprattutto del loro “fresco” recupero ha pensato di tenerli ancora un po’ tranquilli in panchina. Sotto quest’ottica va interpretata la scelta di schierare una formazione inedita con Olivera sulla fascia sinistra, Elmas a completare il centrocampo con Anguissa e Gilmour e un tridente d’attacco con Politano, Lucca e Lang, e i big in panchina pronti ad entrare in campo solo per necessità. Scelte che il tecnico azzurro ha dovuto fare dopo la splendida battaglia contro l’Inter tenendo conto anche di dover affrontare un avversario non trascendentale. Orbene scelte senz’altro condivisibili ma che hanno dato risultati al chiaro scuro. Una buona gara l’hanno giocata Elmas, che ha disputato una prova di spessore al fianco di Gilmour e Anguissa e a tratti anche Lang. L’olandese ha cominciato un po' in sordina, con il trascorrere dei minuti però è cresciuto e se non fosse uscito per un infortunio forse avrebbe potuto fare vedere le sue, sinora inespresse qualità. Qui ci sembra doveroso aprire una parentesi sul comportamento dell’arbitro che ha permesso ai giallorossi di picchiare come fabbri senza battere ciglio. Una delle vittime è stato proprio Lang, letteralmente massacrato da entrate dure nei suoi confronti soprattutto quando ha cominciato a rendersi pericoloso, tant’è che al 48’ ha dovuto alzare bandiera bianca sostituito da Neres. Anche Olivera, che ha cominciato bene, è stato sottoposto a un “trattamento speciale” tanto da frenarne il rendimento e quando ha provato anche a lui a rendere pan per focaccia immediatamente è stato ammonito. Tra le note positive va sottolineata la prestazione di Gilmour, senz’altro la migliore partita disputata finora. Lo scozzese ha giocato con precisione, autorità, orchestrando le manovre d’attacco con sapienza tecnica e tattica andando a coprire efficacemente anche al limite dell’area azzurra. Deludente invece la prova di Lucca. L’ex udinese al 15’ è stato bene imbeccato da Di Lorenzo in area giallorossa ma si è fatto anticipare dal suo controllore mentre ancora più ghiotta è stata l’occasione nei minuti iniziali della ripresa quando in piena area non è riuscito a controllare il pallone facendo sfumare la possibilità di sbloccare il risultato. Una partita dunque che ha visto il Napoli tenerla costantemente in mano ma sterilmente, scarne infatti le note di cronaca nel primo tempo chiuso a reti inviolate. Eppure, nonostante il predominio sul campo su un Lecce quasi mai pericoloso, grazie all’efficienza del reparto difensivo, gli azzurri hanno rischiato grosso. Al 50’ infatti in una mischia in area il pallone è finito involontariamente sul braccio di Juan Jesus tenuto un po' largo. Interviene il Var, l’arbitro va a rivedere l’azione e comanda il calcio di rigore per i padroni di casa. Poteva essere fatale ma Milinkovic-Savic operava una prodezza respingendo il tiro di Camarda. Scampato pericolo. Conte decide di fare entrare i big. Fuori il deludente Lucca, un affaticato Politano e l’acciaccato Olivera e dentro McTominay, Hojlund e Spinazzola. Neres era già subentrato a Lang KO. Appena entrato il brasiliano ha messo a soqquadro la difesa leccese con una discesa velocissima conclusasi con un cross non sfruttato. L’ex romanista sulla fascia è diventato imprendibile mentre solo con la loro presenza lo scozzese e l’olandese tenevano in apprensione la retroguardia giallorossa. Passano pochi minuti e su calcio di punizione Neres pennellava un delizioso cross verso l’area che diventava un pregiato invito a nozze per la testa di un sontuoso Anguissa. Niente da fare per Falcone, era la rete che decideva la partita. Nel finale assalto del Lecce che però si rivelava sterile. Successo meritato anche se conquistato con un po' di fatica ma d’altra parte con tutti i problemi fisici che si stanno abbattendo sulla squadra in questo momento conta più il risultato che altro.
