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CRONACA

“Il santo che non esisteva. Come Marcial Maciel costruì un impero sugli abusi e il Vaticano preferì non vedere” di Davide Romano

02 Novembre 2025 12:33 —

Un silenzio che sa di incenso e paura

C’è un silenzio che sa di incenso e paura. È il silenzio che per decenni ha avvolto la vita di Marcial Maciel Degollado, il prete messicano che fondò i Legionari di Cristo e riuscì a ingannare, sedurre e comandare per più di mezzo secolo una delle congregazioni più potenti e ricche della Chiesa cattolica. La sua storia non è solo quella di un impostore in tonaca, ma di un sistema ecclesiastico che preferì non vedere — o che, peggio, volle credere.

Il ragazzo che volle fondare un esercito di Cristo

Marcial Maciel nacque nel 1920 a Cotija de la Paz, nello Stato di Michoacán, in una famiglia numerosa e fervente cattolica. Era nipote di un vescovo, Rafael Guízar y Valencia, canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2006¹.

L’infanzia di Maciel fu segnata dalla violenza della guerra Cristera, la rivolta dei cattolici contro il governo anticlericale messicano. Da lì, forse, nacque la sua ossessione per la disciplina militare e per l’idea di una Chiesa assediata, da difendere come una cittadella sotto tiro.

A ventun anni, nel 1941, fondò in piena povertà la Congregación de los Legionarios de Cristo, presentandola come “un’armata di puri per ricostruire la civiltà cristiana”². Iniziò con pochi adolescenti, reclutati nei seminari e convinti che obbedire al “Padre” fosse obbedire a Dio stesso. Era abile, carismatico, di una gentilezza quasi ipnotica: confessava, consigliava, accarezzava le mani dei giovani che poi avrebbe abusato spiritualmente e sessualmente.

Negli anni Quaranta e Cinquanta la Legione crebbe con velocità vertiginosa.

Maciel viaggiava tra il Messico e Roma, intrecciando rapporti con vescovi influenti e cardinali di Curia. Sapeva usare il linguaggio della devozione e quello del potere. Raccontava ai benefattori americani e spagnoli che stava “forgiando i nuovi san Paolo del Terzo Millennio”.

Nel frattempo accumulava donazioni milionarie e costruiva scuole, collegi e seminari di lusso: tra questi, il Centro de Estudios Superiores de los Legionarios de Cristo a Roma e l’università Anáhuac a Città del Messico³.

Un santo ai piani alti, un predatore nel segreto

Dietro l’aura del santo fondatore si nascondeva una doppia — anzi, multipla — vita. Già nel 1956, un gruppo di seminaristi lo denunciò al Vaticano per abusi sessuali e per l’uso di morfina, che assumeva per “curare dolori cronici”.

La Santa Sede aprì un’inchiesta: fu sospeso, ma nel 1959, grazie a pressioni politiche e a potenti amici nella Curia, venne riabilitato. Tornò a dirigere la Legione, e da quel momento nessuno osò più contraddirlo⁴. Maciel era un manipolatore geniale. Faceva firmare ai suoi seminaristi un voto di silenzio assoluto — “il voto di carità” — che impediva loro di criticare o denunciare i superiori.

Predicava la purezza ma conduceva una vita segreta di vizi e relazioni. Viaggiava in jet privati, possedeva case in diversi Paesi, e conduceva una doppia esistenza con due donne, dalle quali ebbe diversi figli. Alcuni di loro, oggi adulti, lo hanno accusato di averli abusati da bambini⁵.

Il suo potere derivava dalla devozione cieca che ispirava e dall’immagine impeccabile che mostrava ai Papi. Pio XII lo ricevette in udienza privata. Giovanni XXIII lo lodò come “fondatore esemplare”.

Ma fu Giovanni Paolo II a renderlo quasi intoccabile: lo chiamò “guida efficiente della gioventù” e lo volle accanto in diversi viaggi apostolici. I Legionari, nel frattempo, erano diventati una macchina perfetta: scuole d’élite, università, movimenti laicali, capitali ingenti e un sistema di controllo interno degno di un servizio segreto. Chi parlava veniva isolato, chi dubitava, rieducato.

Il crollo dell’idolo

Nel 1997 il quotidiano americano Hartford Courant pubblicò un’inchiesta di Jason Berry e Gerald Renner che squarciò il velo: otto ex seminaristi accusavano Maciel di averli abusati sessualmente tra gli anni Quaranta e Sessanta⁶. La denuncia era documentata, precisa, devastante. La Legione reagì con la stessa strategia che aveva sempre funzionato: negare, accusare, intimidire. Ma il tempo delle complicità era finito.

Nel 2004, mentre Giovanni Paolo II lo onorava ancora pubblicamente, l’allora cardinale Joseph Ratzinger dispose un’indagine riservata. Due anni dopo, ormai Papa Benedetto XVI, ordinò a Maciel di ritirarsi “a una vita di preghiera e penitenza”. Non ci fu processo canonico, ma il verdetto era chiaro.

Maciel morì nel 2008 in Florida, circondato da pochi fedelissimi. Ai suoi religiosi era stato detto che era “un santo perseguitato”. Solo dopo la sua morte, la Legione ammise pubblicamente che il fondatore aveva vissuto una vita “senza scrupoli e senza vero amore per la verità”⁷.

La purificazione: un cammino di penitenza e potere

Il Vaticano intervenne duramente. Nel 2010 papa Benedetto XVI nominò il cardinale Velasio De Paolis come delegato pontificio per riscrivere le Costituzioni e riformare l’ordine. Fu un processo lungo, pieno di resistenze interne. Nel 2014 papa Francesco approvò le nuove norme, e nel 2020 la congregazione pubblicò un rapporto interno che confermava ciò che molti sospettavano: “33 sacerdoti legionari avevano commesso abusi su 175 minori tra il 1941 e il 2019, e almeno 60 di quelle vittime erano state abusate direttamente da Maciel”.

Nel 2023 la Santa Sede, attraverso il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata, riconobbe “progressi significativi nel percorso di riforma” pur mantenendo una vigilanza speciale sulle procedure interne e sulla formazione⁹.

La Legione e il movimento Regnum Christi hanno integrato laici nei propri organi di governo e adottato protocolli ispirati alle linee guida di Vos estis lux mundi, la normativa voluta da papa Francesco e aggiornata nel 2023 per rafforzare la trasparenza e la responsabilità dei superiori religiosi.

La Legione oggi

Nel 2025 la Legione di Cristo conta circa 1.320 membri tra sacerdoti, religiosi e seminaristi, in 22 Paesi. Il movimento laicale Regnum Christi ne raccoglie circa 19.500¹⁰. Gli istituti educativi e le opere apostoliche restano numerosi — specialmente in America Latina, Spagna, Italia e Stati Uniti — ma hanno perso il tono trionfale dei decenni passati.

Il linguaggio è cambiato: oggi si parla più di accompagnamento, formazione integrale, servizio che di militanza. Il direttore generale, padre John Connor, in carica dal 2020 e riconfermato fino al 2026, ha dichiarato: “Abbiamo attraversato un deserto morale. Ora vogliamo essere una congregazione che mette la persona al centro, non il potere.”¹¹ Ma le vittime ricordano che la giustizia non si esaurisce nelle scuse e che il perdono non può sostituire la riparazione.

L’eredità morale

Il caso Maciel rimane una ferita aperta nella Chiesa. Per decenni nessuno volle credere che l’uomo dei sorrisi e delle vocazioni potesse essere un predatore seriale. Eppure, come ha scritto il giornalista messicano José Barba, una delle prime vittime ad avere il coraggio di parlare: “Maciel non fu solo un uomo malato, ma il prodotto di un sistema che scambiò la lealtà per la santità.”¹²

La Legione tenta oggi una lenta redenzione: maggiore trasparenza, collaborazione con le autorità civili, formazione psicologica dei seminaristi, sostegno alle vittime. È un percorso reale ma fragile, come se la grazia e la colpa convivessero nella stessa casa.

Resta la domanda: può una congregazione nata dal peccato rigenerarsi davvero senza rinnegarne il DNA? Forse sì, ma solo se saprà fare del silenzio — non più quello imposto, ma quello che ascolta — la sua vera penitenza.

Montanelli avrebbe sorriso amaro: “La Chiesa perdona tutto, ma non dimentica niente. Il guaio è che spesso perdona prima di capire.” E forse oggi, mentre la Chiesa tenta di capire davvero, quel sorriso diventa una domanda che nessuno può più evitare.

Note

1.Vatican News, “Canonization of Rafael Guízar y Valencia,” 15 ottobre 2006.

2.Constituciones de los Legionarios de Cristo, ed. 1948.

3.Legionaries of Christ Official Website, History and Apostolates, aggiornato al 2024.

4.Berry, Jason & Renner, Gerald, Vows of Silence: The Abuse of Power in the Papacy of John Paul II, Free Press, 2004.

5.Proceso (Città del Messico), “Los hijos secretos de Maciel”, 2010.

6.Hartford Courant, “Power and Peril: The Sexual Abuse at the Heart of the Legionaries of Christ,” 23 febbraio 1997.

7.Legionaries of Christ – Statement on Marcial Maciel, 2009.

8.Informe 1941–2019 sobre los abusos sexuales de miembros de los Legionarios de Cristo, Roma, 2020.

9.Vatican Dicastery for Institutes of Consecrated Life, Evaluation Report on the Legionaries of Christ and Regnum Christi, 2023.

10.Regnum Christi Global Report, 2024–2025 edition.

11.Intervista a p. John Connor, Crux Now, 15 gennaio 2021.

12.Barba, José, La voluntad del padre: historia de una impostura religiosa, Fondo de Cultura Económica, 2018.

02 Novembre 2025 12:33 - Ultimo aggiornamento: 02 Novembre 2025 12:33
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