E' arrivato il giorno dell'udienza dibattimentale, e forse anche della sentenza, per il 57enne che quasi due anni a Tornareccio (in provincia di Chieti) trascinò con un cappio al collo il suo cane da un'auto in corsa. L'avv. Cristiano Ceriello presidente del Partito Animalista Italiano presentò denuncia, anche con altre realtà animaliste e, grazie a delle indagini celeri della Procura di Lanciano visto che al momento intervennero anche i Carabinieri a salvare il cane, da luglio è iniziato il processo dopo il decreto di citazione a giudizio.
Si legge nel capo di imputazione come F.A. alla guida della propria autovettura, per crudeltà e senza necessità, maltrattava il proprio cane trascinandolo mediante una corda legata alla portiera del citato veicolo e usata come guinzaglio, cagionandogli ferite.
Come ribadisce l'avv. Ceriello, il fatto rappresenta un'azione così truce che, seppure rientri nelle vecchie normative ante Legge n,ro. 82/2025, si ritiene come debba applicarsi una pena esemplare, escludendo le attenuanti generiche, anche in virtù del fatto di come questo reato contro un innocente sia stato commesso in strada e quindi mettendo a repentaglio pure la pubblica sicurezza. Si spera che oggi la causa possa anche andare in decisione davanto al Giudice Monocratico del Tribunale di Lanciano.
