"È di questi giorni la notizia che la Corte dei Conti ha finalmente acceso un faro sull’abuso sistematico delle commissioni municipali. Finalmente, direte voi. E come darvi torto? I consiglieri municipali, lo ricordiamo, non hanno uno stipendio: percepiscono un gettone di presenza di circa 50 euro a seduta, con un tetto di 28 al mese.
A questo punto ci si aspetterebbe che, con così tante commissioni, il territorio fosse un modello di efficienza e buon governo. E invece, come sappiamo, la realtà quotidiana racconta tutt’altro: degrado, immobilismo, burocrazia che si autoalimenta.
Alcuni attivisti, incuriositi dal contenuto di queste innumerevoli commissioni, hanno scoperto convocazioni dai titoli grotteschi e ordini del giorno a dir poco bislacchi. Così Ruben D'Agostino avendo tra le mani i verbali della Quinta, con il supporto del legale Fabio Procaccin ha deciso di denunciare la faccenda alla Corte dei Conti. Ma non basta: anche nella Quarta municipalità il copione non cambia. Commissioni a raffica, ma verbali mai pubblicati online.
Abbiamo quindi provato ad avere per vie istituzionali i verbali e, quando si chiedono ecco il teatrino:
1) abbiamo fatto accesso agli atti ma il Comune risponde che sono atti pubblici e che quindi serve l’accesso civico;
2) fatto l’accesso civico ci rispondono che i verbali non sono “tra i documenti pubblicabili” e bisogna fare un accesso civico generalizzato alla municipalità di riferimento;
3) infine, dopo aver presentato anche quello, la direttrice della municipalità ci scrive che sì, la procedura è corretta… ma “per ragioni di buon funzionamento dell’ufficio e per la mole di fotocopie” non possono darci i documenti.
Fotocopie, nel 2025. Perché, tenetevi forte, i verbali vengono ancora scritti a penna durante le riunioni. Nessuna copia digitale, nessun archivio accessibile.
Centinaia di riunioni trascritte a mano, conservate in faldoni polverosi. Secondo la quarta municipalità se vuoi leggerli, devi prenderti tre o quattro giorni di ferie, andare fisicamente negli uffici e sfogliare montagne di carta. Un sistema medievale per blindare probabilmente l’opacità, spacciato per “corretto funzionamento dell’ufficio”.
Capirete: siamo davanti all’ennesimo muro di gomma E adesso apprendiamo che la Guardia di Finanza ha chiesto due anni di verbali. Noi, a suo tempo, ci eravamo limitati a sei mesi. Siamo davvero curiosi di sapere che risposte riceveranno loro: se gli proporranno un carretto di faldoni o se, miracolosamente, salterà fuori qualche versione digitale fino a ieri negata.
E chest’è. Url originale https://www.facebook.com/photo/?fbid=773979715340012&set=a.142741788463811
Vincenzo Papa."
