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Casa Napoli: "Si chiude un anno trionfale" di Giovanni Spinazzola

31 Dicembre 2025 13:00 —

Si chiude un anno trionfale per il Napoli, un 2025 che immaginarlo più bello sarebbe stato impossibile. Entrerà nella storia del club senza sé e senza ma, considerato come l’accoppiata scudetto-Supercoppa italiana non arrivata da oltre 30 anni, dai tempi di Maradona insomma. Già questo basterebbe a dare un voto altissimo all’anno solare che ha un’unica stella cometa nel mondo azzurro, Antonio Conte.

Il 10 è solo per lui. O meglio, anche e soprattutto per lui. Ha preso i cocci di una squadra depressa e reduce dal decimo posto, di fatto come regalare una confezione di mattoncini Lego a bambini appassionati del genere. Si è esaltato, ha modellato la squadra a sua immagine e somiglianza puntando sul suo fedelissimo Romelu Lukaku che lo ha ripagato proprio come si aspettava. Anche nel mare in tempesta – vedi la cessione di Kvara lo scorso gennaio e la raffica di infortuni durante questa stagione – ha tenuto la barra dritta uscendone alla grande. Voto 10 anche per il suo vice Stellini ed il team manager Gabriele Oriali, persona più unica che rara nel mondo del calcio, in grado di parlare solo quando è necessario senza peraltro essere mai banale, merce rara al giorno d’oggi.

Il 10 è anche per il presidente De Laurentiis, abile a seguire ogni singola indicazione di Conte, accontentandolo (quasi) in tutto e per tutto senza badare a spese e lasciandogli il ponte di comando. Una fiducia cieca in lui che sta ripagando rendite altissime.

Voto 10 anche a McTominay, l’MVP dello scorso campionato, il calciatore più determinante della Serie A. La rovesciata contro il Cagliari è la rovesciata scudetto, i suoi gol pesantissimi, la sua mole di gioco impareggiabile. Accanto a lui Lobotka ed Anguissa, il cervello ed i muscoli della mediana azzurra, senza dubbio tra le più forti in Europa.

E voto altissimo pure a Spinazzola, rinato come un’Araba Fenice proprio dalla seconda parte di stagione nello scorso anno. Determinante gara dopo gara, in questa stagione è addirittura diventato imprescindibile, tornato ai livelli dell’Europeo vinto. Sullo stesso gradino del 37 azzurro mettiamo anche Hølund, il principe danese che ha Napoli ai suoi piedi. Cattiveria agonistica, ferocia, voglia di far gol le caratteristiche che più lo accomunano ad Håland: il numero 19 azzurro è ormai un centravanti completo, trasformato da Conte. L’intesa con De Bruyne spaziale, quella con David Neres anche. Ed il brasiliano sta ora dimostrando tutto il suo potenziale sulla corsia destra nel nuovo 3-4-2-1 varato da Conte nell’ennesima piena emergenza totale. Più che promosso anche Rrahmani, l’equilibratore della difesa, l’uomo che quando non c’è si nota eccome. Accanto a lui anche Juan Jesus sta mostrando una seconda giovinezza, tanto da scalzare perfino Buongiorno nelle ultime gare.

Già, ma chi mettiamo “dietro la lavagna”? La risposta giusta, l’unica possibile è “nessuno”. Nel 2026, però, ci aspettiamo l’esplosione definitiva di Noa Lang che fin qui ha mostrato solo sprazzi del talento che hanno spinto il Napoli ad investire su di lui e, magari, ci aspettiamo molto anche da Lorenzo Lucca. Il bomber sta faticando ma Conte in estate l’ha voluto a tutti i costi: dimostri che l’allenatore leccese aveva visto giusto nei suoi confronti.

I tifosi, intanto, sanno già cosa chiedere per l’anno prossimo: una stagione che possa regalare un altro scudetto, il quinto della storia, il secondo consecutivo.

31 Dicembre 2025 13:00 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre 2025 13:00
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