27 Aprile 2024 - Aggiornato alle 06:36
POLITICA

Sanità: In Regione "scoprono" solo ora che i tetti di spesa ai privati così non funzionano

11 Luglio 2022 11:24 — E che ai primi giorni del mese i soldi sono già finiti lasciando i malati, oncologici compresi, senza esami.

La Regione scopre solo ora che i tetti di spesa per le strutture accreditate così come disciplinati non funzionano. Un sistema che va riformato che comporta gravi rischi per i pazienti specie fragili e oncologici. E si scopre anche che al Presidente De Luca sull'argomento non dicono il vero. Lo ha dichiarato candidamente a Repubblica il Consigliere regionale Bruna Fiola che al Presidente "erano state rappresentate tutte altre cose e altri numeri, l’ho informato io dei ritardi che c’erano sulle liste d’attesa, anche sui codici di urgenza". 

Eppure qualche cosina De Luca doveva averla intuita se già tre mesi fa, il 15 aprile per la precisione, aveva minacciato di  mandare i Carabinieri a "qualche laboratorio che dice che ha esaurito il tetto di spesa il 10 del mese". Nella realtà i fondi a qualcuno finivano nei primissimi giorni del mese.

Come ha scoperto, sempre oggi, il professor Antonio Salvatore, direttore del Dipartimento Salute di Anci Campania, "la coperta che era già corta, si è ridotta ancora, così una struttura può finire i fondi anche il 3 del mese". 

Che a De Luca le cose non le dicano tutte ce ne eravamo accorti direttamente anche noi e da tempo allorquando nel mezzo di un incontro con il Presidente, era Natale dello scorso anno, lo avvisammo che le "urgenze" sulle ricette non funzionavano. De Luca, in verità, non aspettò neanche un attimo e chiese, di notte, spiegazioni a Ciro Verdoliva, Direttore Generale della Asl Napoli 1, che immediatamente allertò i suoi uffici "competenti" e risolse la problematica delle "urgenze" nei centri di prenotazione attivi nelle farmacie.

Non più tardi di un mese fa, il 15 giugno per la precisione, in prossimità dell'incontro dei laboratoristi della Campania al Sakura hotel di Torre del Greco, avevamo scritto, ancora una volta, che tra la sottrazione di 220 milioni l'anno alla Campania da parte del Governo centrale, i tetti di spesa ai privati e la riorganizzazione della rete dei laboratori, la sanità della Campania stava andando in tilt.

Ora, tutti scoprono l'acqua calda.

Il Prof.Salvatore che dice che "ci vogliono almeno 80-100 milioni di euro, che rappresentano esattamente meno dell’1% della quota indistinta ricevuta dalla Regione Campania per l’anno 2021 per garantire i livelli assistenziali".

Il direttore della Sanità in Regione, Antonio Postiglione, e l'Assessore Cinque che se la prendono con le strutture pubbliche.

Franco Picarone del Pd, che nel commentare i nuovi tetti di spesa ha dichiarato "non possiamo consentirci che una cosa che deve migliorare possa avere, per un periodo transitorio, addirittura effetti peggiori. Questo è un tema sul quale c’è la vita delle persone di mezzo. Ci piaccia o non ci piaccia, è così". 

E come se non bastasse a contraddire Postiglione e Cinque ci pensa addirittura il Presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero "siamo in grado di ordinare agli ospedali di fare gli esami? Ci troveremo, ve lo dico da adesso, che appena si va a parlare di questo con la struttura pubblica, diranno "non ho personale, ho giusto le persone che riescono a fare le cento analisi dei cento ricoverati. Mi vuoi fare arrivare altre cento persone, come faccio?"

Ciò scritto, dire sistema in tilt è dir poco.

Ora non ci sono più alibi per nessuno.

De Luca faccia piazza pulita e agisca di persona come è abituato a fare quando le cose non funzionano. E qui le cose non funzionano. E, quel che è peggio, è che ci sono in gioco le vite degli ammalati.

Antonio Pianelli  

     

 

 

 

11 Luglio 2022 11:24 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio 2022 21:46
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